Il Presidente del Consorzio racconta storia e futuro di un vino con 2 millenni di storia
Dieci anni di lavoro per creare un cambiamento culturale capace di superare difficoltà e scetticismo. Una trasformazione che ha consentito al Consorzio del Vino Nobile di Montepulciano di ottenere, primo in Italia nel suo settore, la certificazione di sostenibilità Equalitas. E adesso, in collaborazione con il Comune, l’avvio di un percorso per ottenere analogo certificato per l’enoturismo e il suo territorio di riferimento. Abbiamo incontrato Andrea Rossi, ex Sindaco di Montepulciano ed attuale Presidente del Consorzio del Vino Nobile, per farci raccontare in prima persona dall’artefice di questo percorso, la lunga e originale vita di questo grande vino: “Le sue prime citazioni sono attribuite a Tito Livio nel 55 a.C.. Oltre 2 millenni per un vino che è sulle tavole di 3 continenti. Il nostro consorzio è nato nel 1965 e l’anno dopo ha ottenuto la denominazione DOC e nel 1982 la fascetta DOCG. Infine – ma la consideriamo una tappa e non un punto di arrivo – la certificazione di sostenibilità nel marzo 2022. Un risultato molto importante che abbiamo ottenuto tutti insieme e mi riferisco alle 86 aziende del consorzio, capace di mettere sul mercato 10 milioni di bottiglie ogni anno, il 70% delle quali va all’estero. In modo particolare Usa e Canada, poi Europa e Oriente. Prossimo sbarco la Cina”.
“Le imprese e il Consorzio si sentono parte della comunità nel territorio, abbiamo fatto investimenti importanti, sono nate nuove aziende e altri posti di lavoro.”
Un grande lavoro che affronta nuovi anche se non imprevisti ostacoli. Il cambiamento climatico potrebbe spostare l’habitat naturale delle vigne di 150 metri in altitudine e di 150 chilometri in latitudine. “Siamo ovviamente preoccupati – commenta Andrea Rossi. Le ultime due annate sono state particolarmente difficili per la mancanza di pioggia ma noi ci stiamo organizzando, ovviamente nei nostri limiti. Il Consorzio ha acquistato 42 centraline per la rilevazione dei dati climatici in modo tale da poter valutare le azioni da intraprendere”. Sostenibilità quindi non solo ambientale, ma anche sociale. “Le imprese e il Consorzio si sentono parte della comunità nel territorio in cui operano: abbiamo fatto investimenti importanti, sono nate nuove aziende, generati altri posti di lavoro, sviluppato un indotto significativo.
“Puntiamo a connettere enoturismo e sostenibilità. Con il Comune abbiamo intrapreso un percorso per ottenere la certificazione anche del turismo”
Abbiamo contribuito a lavori pubblici quali la ristrutturazione del pozzo dei Grifi e dei Leoni nella piazza principale di Montepulciano e della Fortezza che oggi è anche la nostra casa”. Il prossimo passo è legato all’enoturismo: Montepulciano ha 1 milione di presenze turistiche all’anno. “Puntiamo a connettere enoturismo e sostenibilità – ci dice il presidente Andrea Rossi. Con il Comune e in modo particolare con il sindaco Michele Angiolini, abbiamo intrapreso un percorso per ottenere la certificazione di sostenibilità anche del turismo in questo territorio”. Prima di lasciarci non poteva mancare una domanda al produttore di vino. Nell’evoluzione tecnologica in atto, sia in vigna che in cantina, che ruolo rimane al fattore umano nel processo di costruzione del vino? “La mano dell’uomo non è del tutto sostituibile. L’innovazione è fondamentale e comprendo l’attenzione che si sta sviluppando attorno all’intelligenza artificiale. La tecnologia, anche nel nostro settore, può aiutare molto ma il prodotto rimane comunque il frutto del lavoro dell’uomo, della passione che mette in ciascuna fase del lavoro. In ogni passaggio rimane, insostituibile, la mano dell’uomo”.