Autismo, ogni anno 100 nuove diagnosi nella Toscana meridionale

Il 2 aprile Giornata mondiale della consapevolezza sull’autismo

Una persona su 80 nella fascia di età fino a 18 anni è affetta da disturbi dello spettro autistico. Un dato riferibile all’Asl Toscana Sud est dove ogni anno vengono fatte oltre 100 nuove diagnosi.

«Un dato che è, però, sottostimato – chiarisce Ettore Caterino, neuropsichiatra infantile Responsabile Rete Aziendale Autismo Asl Tse – perché non tutte le persone interessate si rivolgono ai servizi per una diagnosi oppure alcuni casi restano sottosoglia perché paucisintomatici o semplicemente neurodiversi».

Ma cosa sono i disturbi dello Spettro Autistico (DSAut)? «Con disturbi dello spettro autistico – precisa Caterino – si intendono un gruppo di condizioni caratterizzate da anomalie qualitative dell’interazione sociale e della comunicazione e da un repertorio limitato, stereotipato e ripetitivo di interessi e di attività. Sintomi e grado di severità possono manifestarsi in modo differente da persona a persona».

«La Asl Toscana Sud Est nel 2019 ha pubblicato il Percorso diagnostico terapeutico assistenziale per i Disturbi dello Spettro Autistico da cui si evincono le modalità di presa in carico, le terapie erogate, i supporti socio-assitenziali, medico-legali e quelli legati all’interfaccia rete Territorio-Ospedale, nonchè la rete degli interventi istituzionali come il rapporto con le scuole e le Associazioni di genitori; aspetto fondamentale del nostro lavoro non è solo occuparci dei deficit di comunicazione, linguaggio ed interazione dei nostri bambini, ma anche quello di riconoscerne precocemente talenti e capacità ed indirizzare i genitori verso attività che possano elicitare queste caratteristiche positive e renderle spendibili nel Progetto di Vita dei loro figli».

 Il pomeriggio del 3 aprile si terrà un seminario a Grosseto sul tema “Autismo e Spiritualità”, un incontro con esperti e persone con autismo che vuole dare voce a tutti i protagonisti che, ogni giorno, lottano insieme per favorire la qualità di vita delle persone neurodivergenti, migliorarne la capacità di comunicazione e interazione, e incentivarne la partecipazione e realizzazione come persone nella propria realtà di vita quotidiana.