Natura e libertà

Vivere in camper come nuovo approccio alla vita

Cristina è originaria di Pontremoli, in Lunigiana (Ms), ma la sua casa da un paio di anni non è più lì. Ha 32 anni e già da quando ne aveva venti sognava di vivere in camper. La molla è scattata con il covid, il lockdown e le restrizioni. Qui è nata l’esigenza di fare un cambiamento, il bisogno di maggiore libertà, muoversi, vivere dove si vuole, garantendosi allo stesso tempo “una sicurezza diversa” che esulasse dall’avere un appartamento. E così per assecondare questa sete di libertà estrema insieme al suo compagno prendono un camper e lo fanno diventare la loro casa. Non uno di quelli che usano solitamente i vacanzieri, ma uno di lusso da sei posti, praticamente un monolocale su ruote “un bel bestione”, dice sorridendo.

È dalla fine del 2021 che la giovane coppia vive così, spostandosi per mezza Italia. Adesso si trovano nelle Marche, ma a breve torneranno in Emilia Romagna. A fare da molla per gli spostamenti c’è il lavoro. Sono entrambi educatori professionali e via via hanno avuto a che fare con progetti legati ad anziani, bambini, persone che hanno pene da scontare con misure alternative al carcere… Di recente, lui è diventato anche educatore cinofilo, mentre Cristina sta sperimentando l’ambito della comunicazione online per il terzo settore e per il turismo responsabile, scrivendo di viaggi educativi, con attenzione all’ambiente e un po’più etici, ma anche articoli di carattere scientifico inerenti l’educazione.

Quella di vivere in camper è una scelta vissuta come naturale conseguenza di alcuni principi etici che tutelano libertà e rispetto ambientale. Il camper è alimentato a gasolio, ma i consumi sono molto inferiori rispetto a quelli di una normale abitazione. Anzitutto non c’è consumo di suolo e l’impatto per produrre un camper è molto inferiore rispetto a quello di un appartamento. Non servono altri mezzi di trasporto a motore e quando serve, ci si sposta o a piedi, o con i mezzi pubblici. Lo spazio, per quanto generoso, è comunque meno di quanto se ne ha solitamente in una casa di mattoni, costringendo a scegliere con cura gli oggetti necessari, tralasciando tutto il superfluo. Il consumo di acqua non ha paragoni: il serbatoio da 70/80 litri dura circa tre giorni, mentre il consumo medio giornaliero domestico di un italiano è sui 130/140 litri.

“Vivere così ti cambia l’approccio alla vita, guardi all’essenziale, devi procurarti quello che consumi, tutto diventa prezioso ed è importante come gestirlo al meglio. Inoltre sono diventata vegana da qualche mese e anche per la gestione del cibo non usiamo il frigorifero: frutta, verdura e cereali deperiscono velocemente e anche in questo modo ti rendi conto quanto si consuma e butta via inutilmente in cucina. Grazie al camper possiamo vivere immersi nel luogo dove ci si trova, vediamo posti bellissimi, favorendo il contatto con la natura. Un aspetto molto apprezzato anche dal nostro cane”.