La casa di Emma: una comunità per minori in difficoltà

“La casa di Emma”, una casa famiglia immersa nella natura che accoglie ragazzi minori, inaugurata a maggio del 2019 a Farneta località nel comune di Bibbiena in Casentino.

“La casa di Emma”, è una comunità a dimensione familiare fondata sulla base di provvedimento e/o intervento disposto dall’autorità giudiziaria o dei servizi sociali competenti per zona, ed accoglie minori per i quali la permanenza nelle famiglie d’origine non è più possibile. Si tratta di una realtà realizzata dalla cooperativa sociale “l’Albero e la Rua” che opera in Casentino e in Valtiberina da più di vent’anni, occupandosi di servizi per l’infanzia, minori fragili, anziani, per la prevenzione e sviluppo di comunità, e inoltre cura un servizio di accoglienza per i cittadini stranieri richiedenti protezione internazionale. La struttura accoglie ragazzi che vanno dai due ai quattordici anni tuttavia possono essere anche accolti minori di età superiore in casi particolari, fino ad ospitare un massimo di 9 minori alla volta. Oltre che i singoli operatori e l’intera cooperativa, la comunità può contare anche su collaboratori volontari, indispensabili per portare avanti questa realtà, oltre all’importante supporto delle diverse realtà territoriali, pubbliche o private, dell’associazionismo nonché dei singoli cittadini che credono e hanno creduto fin da subito al progetto. La comunità si occupa di vitto e alloggio, vestiario se serve, cure sanitarie e l’acquisto di medicinali di base, attività del tempo libero, sportiva, e vari laboratori di espressione e istruzione scolastica, e coperture assicurative varie. Attraverso il “progetto educativo individualizzato” (PEI, che comprende tutte le attenzioni sotto i profili di psicologia cognitiva e socio relazionale), poi, i ragazzi iniziano un percorso che ha come obiettivo la valorizzazione di sé stessi. Le modalità dell’ingresso del minore in comunità variano a seconda dei casi: in alcuni casi è il tribunale dei minori con conseguente relazione socio-educativa del servizio sociale di riferimento del minore a presentare il caso che viene poi discusso dall’equipe educativa della comunità, in altri casi, in situazioni di urgenza, cioè quando il minore vive in una condizione di pericolo per la sua integrità fisica e psichica, è necessario l’intervento delle forze dell’ordine che accompagneranno il minore direttamente in comunità. La cooperativa ha scelto questo luogo per far sorgere “La casa di Emma” anche per poter mettere a disposizione a coloro che si trovano in situazioni difficili un luogo di particolare bellezza, immerso nella natura che potesse far sentire accolti e in un luogo di pace. Gli ospiti possono rimanere per il tempo necessario a far sì che le condizioni familiari o personali che sono la causa del procedimento, ritornino idonee: tendenzialmente non oltre il diciottesimo anno di età, salvo diversa disposizione del tribunale dei minori, che col provvedimento può confermare il collocamento in comunità oltre il compimento della maggiore età. Può accadere che il minore decida volontariamente di allontanarsi, e in questo caso, il coordinatore della comunità di accoglienza è tenuto a notificare tempestivamente quanto accaduto alle forze dell’ordine e ai servizi socio territoriali che hanno disposto l’inserimento del minore stesso.