Aurora e Francesca, e poi Anna, Monica, Fabiola, Anna Maria e tante altre donne, ma anche uomini, come Massimiliano: sono loro l’anima, la mente e le mani di Filo & Fibra, una cooperativa di comunità femminile nata cinque anni fa a San Casciano dei Bagni, nel sud della provincia di Siena. San Casciano è un piccolo borgo ricco di storia e di tradizioni, collocato a cavallo tra la Valdichiana Senese, la Val ‘Orcia e la Val di Paglia.
La cooperativa è nata per contrastare lo spopolamento dei piccoli borghi e allo stesso tempo contribuire alla valorizzazione del territorio e delle sue potenzialità tutelando l’ambiente.
“In questa terra c’erano, e ci sono tutt’oggi, due problemi importanti – racconta Gloria Lucchesi, socia della cooperativa fin dalla prima ora. Il primo è legato al lavoro, perché con la crisi del manifatturiero molte donne sono in difficoltà, arrivando perfino a ritrovarsi senza occupazione, il secondo è lo smaltimento della lana, che per i pastori locali ha un costo importante e comporta grande impegno nella burocrazia. Ci siamo quindi interrogati su come poter risolvere, o almeno provare a risolvere, entrambe le problematiche. Così è nata la cooperativa: per dare risposte, grazie ai contributi ottenuti dalla Regione con la collaborazione del Comune”.
E infatti la realtà di Filo & Fibra ha visto proprio la luce con l’obiettivo di creare lavoro e valorizzare le potenzialità di un territorio verace a vocazione rurale.
“Abbiamo iniziato a creare con le mani, a disegnare modelli, a ritagliare la stoffa, a cucire, a immaginare cosa avremmo potuto realizzare con quella lana così rustica da essere considerata un materiale di scarto. Abbiamo provato a creare tessuti, indumenti, materassi, ma la nostra lana non era adatta per queste creazioni. Ad un certo punto, abbiamo finito le idee e non sapevamo proprio come impiegare questa lana. Poi è arrivata la svolta… e che svolta!”
Già, che svolta. Imprevedibile a dire poco. Per caso viene rinvenuto un libretto del 1942 basato sul non spreco, e proprio tra le pagine della pubblicazione i membri della Cooperativa scoprono uno strumento che era molto utilizzato in passato ma poi andato perduto, la cassetta di cottura.
“Con la cassetta è possibile cucinare facendo sì che gli alimenti mantengano il sapore e le proprietà nutritive, risparmiando energia e riducendo le emissioni. Come è possibile tutto ciò? Grazie alla lana e al suo straordinario potere isolante”.
Dopo il ritrovamento del libricino la cooperativa inizia a sperimentare fino ad arrivare alla soluzione attuale, ovvero la realizzazione di cassette di cottura moderne, che diventano anche elementi di arredo e di design, e che sono create dalle abili mani di sarte.
“La lana delle pecore di questa terra trova la sua perfetta utilità venendo inserita all’interno di cuscini di tessuto che sono posti a loro volta dentro ad un involucro, la cassetta appunto, che può essere fatta di legno o di lino, cotone, canapa, feltro”.
Il metodo di cottura con la cassetta è interessante, poiché questo strumento funziona come una specie di pentola a pressione, ma senza emissioni: i cibi continuano a cuocere nella pentola che quando raggiunge il bollore viene collocata nella cassetta che viene chiusa.
Gloria è un vulcano di idee e il cammino della cooperativa di comunità è ancora lungo, sempre con la volontà di aiutare chi è in difficoltà e di preservare l’ambiente.