di Lucia Arcangioli*
Quando mi è stato proposto di far parte del Comitato Diversità, Equità e Inclusione di Betadue ho immediatamente pensato due cose. È il minimo che possa fare! Sarò in grado?
Ho quindi “metabolizzato” questo ruolo per me carico di significato, ripercorrendo la mia personale esperienza in Betadue: una graduale crescita professionale; il coinvolgimento in nuovi progetti; il senso di appartenenza ad un gruppo con cui condivido valori e prospettive; la nascita dei miei figli e mai un permesso negato, mai una riunione fissata in orari impossibili e, soprattutto, il senso di vicinanza, di tutela e di condivisione della felicità prima, durante e dopo l’arrivo dei miei bambini sia da parte del mio gruppo di lavoro che dal gruppo organizzativo.
Dunque il punto per me diviene come passare dal particolare al generale, come trasferire un’esperienza personale alla mia comunità di lavoro.
E in questo arriva in aiuto la Certificazione, che rappresenta da un lato una guida, un prontuario di comportamenti corretti per orientarsi nei complessi temi di genere, dall’altro uno strumento di trasparenza e verifica della nostra organizzazione.
Emerge così la conferma che in Betadue la mia esperienza, con tutte le specificità dei casi, non si discosta da quella degli altri soci. Si tratta cioè di un approccio ed un intento già intrinseco in Betadue che con la Certificazione diventa sistemico e verificabile sia all’interno che all’esterno.
I 6 indicatori di prestazione previsti dalla Certificazione infatti, sono strumenti di facile comprensione e misurazione per le organizzazioni che indagano: cultura e strategia; governance; processi e risorse umane; opportunità e crescita; equità remunerativa; tutela della genitorialità e conciliazione.
Quale traiettoria, quali obiettivi guidano il nostro agire?;
Che immagini e che parole scegliamo per raccontarci?
C’è uguale possibilità di crescita ed equità remunerativa tra uomini e donne?
Come svolgiamo i nostri colloqui e stipuliamo i nostri contratti?
Favoriamo una buona gestione degli impegni lavorativi e personali?
Il cammino è senza dubbio ancora lungo ed in divenire, è un processo di miglioramento organizzativo che deve essere elastico e continuamente in ascolto dei cambiamenti culturali e sociali.
Una mia personalissima riflessione, rispetto al dibattito attuale, è che alla donna oggi si chiede di essere tante cose insieme, preferibilmente al meglio. Quindi la sfida a cui siamo chiamati a rispondere è quella di superare gli ostacoli culturali, sociali e effettivi al fine di tutelare la libertà di ciascuna donna di essere donna come vuole, capace di trovare la propria sintesi in equilibrio tra ruoli e carichi, senza sentirsi in colpa, in affanno o incompleta.
*Socia-lavoratrice della cooperativa sociale Betadue, impegnata da 10 anni nei servizi, primariamente come operatrice del servizio Informagiovani di Arezzo- Dal 2022 fa parte del Comitato Diversità Equità Inclusione che rappresenta uno degli strumenti attuativi e di controllo previsti dalla Certificazione UNI PDR 125 per la Parità di Genere nelle Organizzazioni.