Da una parte i semi antichi: il pomodoro rosso di Pitigliano, il costoluto fiorentino, la zucchina tonda fiorentina, l’anguria gigante della Valdichiana ed altri. Dall’altra i pirati di Ramarella: persone che trovano risposta alla condizione di vulnerabilità sociale attraverso progetti fatti in collaborazione con i servizi territoriali del Valdarno e che in questa fattoria nel comune di Laterina Pergine svolgono attività agricole e di allevamento di piccoli animali.
Pirati che salvano la memoria della terra e cioè piante che non sono mai arrivate sugli scaffali dei supermercati ma che stanno scomparendo anche dalle tavole. Grazie alla banca del germoplasma della Regione Toscana e al progetto Koinè di agricoltura sociale nell’ambito delle attività promosse dal Distretto Rurale del Valdarno Superiore, questi semi tornano ad essere piantati. Non solo a Ramarella perché Koinè continua a diffondere progetti e azioni all’insegna della green care. Porta quindi l’orticoltura nelle Rsa, nei centri diurni, nelle case famiglia, nelle scuole dell’infanzia, nei nidi, per educare alla natura e alla biodiversità, parlando di stagionalità, filiera corta, ambiente da salvaguardare e per contribuire alla missione della banca del germoplasma della Regione Toscana. Un progetto che si consolida progressivamente. Koinè ci crede a tal punto da aver acquistato, dopo anni di affitto, la fattoria di Ramarella. Il nucleo di pirati non svolge più solo attività su questo terreno ma è diventato un gruppo esperto che sta disseminando le attività di green care in tutti i servizi gestiti da Koinè: da quelli per l’infanzia a quelli per gli anziani.
“Il prossimo passo – annuncia Sauro Testi, responsabile del progetto Koinè – sarà la realizzazione di un orto sociale a Montecchio Vesponi, nella Casa di Pinocchio, con il gruppo dei ragazzi e degli operatori del Progetto VI.VA per la vita indipendente. Il terzo del progetto della rete Dell’Aia Diffusa E ci stiamo preparando alla produzione di uova e miele bio aderendo alla campagna di Green Peace per la tutela delle Api e la loro/nostra sopravvivenza”.