Un luppolo sociale

La cooperativa Articioc tra inserimenti lavorativi e fermentazioni

Cosa c’è di più sociale di bersi una birra insieme ad amici o colleghi? A questa domanda la cooperativa Articioc ha deciso di rispondere costituendosi e diventando tra le prime cooperative in Italia produttrici di birra artigianale..
“È stato un percorso lungo ed il perfetto connubio tra due passioni: il sociale e la birra artigianale” – dice Luca Manici, presidente Articioc. Siamo una piccola cooperativa di 2 dipendenti e 9 soci, abbiamo sede a Parma e questo viaggio è iniziato ormai 24 anni fa, grazie all’incontro con il mondo degli Special Olympics e con Remo Pattini, indimenticata ed indimenticabile figura attiva nel volontariato parmense”.
La costituzione della cooperativa risale al 2014 e grazie alla partecipazione a fiere e mercati, Articioc ha potuto far conoscere e assaggiare le tipologie di birra frutto delle loro ricette. “Inizialmente abbiamo prodotto in birrifici amici, poi nel tempo ci siamo strutturati: grazie al contributo di Fondazione Cariparma, che ci ha voluto premiare per il nostro progetto, nel 2016 abbiamo aperto il Birrificio sociale Articioc, un’ex pasticceria, comprando i macchinari necessari per la creazione del birrificio e della sala cottura”.

“L’importanza del lavorare insieme, creare relazioni e collaborazioni sta alla base di Articioc”

L’importanza del lavorare insieme, creare relazioni e collaborazioni sta alla base di Articioc e hanno permesso di essere qui oggi: “Le cooperative La Bula di Parma, grazie alla quale abbiamo conosciuto ed assunto Andrea e Anselmo, la Vecchia Orsa di Bologna, la Insieme di cui Matteo Gillani è presidente, oltre nostro socio, grazie alla quale abbiamo organizzato laboratori nel birrificio con ragazzi autistici”.
Articioc pensa al futuro ed a progetti di inclusione sociale: “Insieme alla cooperativa Insieme, Cigno Verde e Consorzio Sviluppo lavoriamo giornalmente per fare squadra e rete – dice Matteo Gillani. Condividiamo valori e progetti sul panorama italiano e ne è un esempio la creazione della rete dedicata al food and beverage Mangerete, formata insieme alle cooperative Betadue, Minerva, Diciannove e Kyosei”.
I laboratori organizzati in collaborazione con la cooperativa Insieme di Parma hanno permesso a 4 ragazzi autistici di passare 5 giornate, nell’arco di un paio di mesi, a lavorare e produrre birra, stare a contatto e servire persone. Una forza intrinseca quella tra ristorazione ed autismo: dinamica sociale che porta i ragazzi a stare dietro un bancone, spillare birra e parlare con persone, clienti…niente di più sociale.

“Il carciofo con le sue spine protegge il cuore, cioè la qualità della vita delle persone che lavorano in cooperativa”

Fare rete significa per Articioc promuovere non solo se stessi, ma anche i progetti e valori condivisi: organizzare e creare eventi sociali in cui stare tutti insieme è quotidianità per la cooperativa, così come il produrre birra artigianale di altissima qualità: “Non siamo poetici, ma realistici: portiamo tre tipologie di birre alle quali stagionalmente si aggiunge una quarta, durante il periodo della vendemmia, fatta con mosto di uva Malvasia, una volta all’anno. Ci dicono essere buonissime – continua Matteo – e, modestamente, è vero!”.
Il futuro del birrificio è quello di diventare vivibile, quindi inaugurare la tap room che doveva essere aperta nel 2020 ma poi la pandemia di Covid-19 ha inesorabilmente bloccato. “Sarà un posto dedicato a gruppi aziendali, proiezioni e schermi per laboratori: vogliamo che diventi un posto dove venire a socializzare e bersi, sempre responsabilmente, una o più birre”.
E quindi perché chiamarsi “Carciofo” e mettere delle carte da gioco nelle etichette delle bottiglie? “Il carciofo richiama le cose buone della tavola, la genuinità dei prodotti della terra: con le sue spine protegge il cuore, cioè la qualità della vita delle persone che lavorano in Articioc. Le carte da gioco piacentine perché rappresentano al meglio il senso del sociale, una birra che deve stupire nei sapori…” conclude Luca.
In effetti, una partita a carte con una birra tra amici…cosa c’è di più sociale?