Non voglio essere coraggiosa, voglio essere Libera

La storia di DonneXstrada, associazione contro la violenza di genere e per la sicurezza in strada

La violenza sulle donne comprende «ogni atto di violenza fondata sul genere che provochi un danno o una sofferenza fisica, sessuale o psicologica per le donne, incluse le minacce, la coercizione o la privazione arbitraria della libertà», come recita l’art. 1 della Dichiarazione sull’eliminazione della violenza contro le donne, approvata nel 1993.
Oggi, nel mondo, una donna ogni 15 minuti subisce violenza e otto donne su dieci non denunciano per paura di non essere ascoltate né credute.
L’associazione Telefono Rosa, che garantisce l’ascolto e l’accoglienza delle donne vittime di violenza; il 1522, numero gratuito anti violenza e stalking; il 112 o il 113, tutti attivi h24, sono i mezzi a disposizione per tentare di salvarsi.
Il 3 marzo 2021, in un sobborgo di Londra, Sarah Everard lasciava la casa di un amico per recarsi a piedi alla sua abitazione nella quale non fece più ritorno. Fu rapita, stuprata e uccisa. Venne ritrovata a pezzi in una zona boscosa di una città poco lontano. Lo stato dei resti non permise il riconoscimento del corpo, ma l’analisi delle impronte dentali ne confermò l’identità. Il suo assassino, l’agente di polizia Wayne Couzens, fu condannato all’ergastolo. In brevissimo tempo, sul web e dal vivo si moltiplicarono le iniziative sotto lo slogan She was just walking home (Stava solo tornando a casa, ndr).

“Ho avuto spesso paura nel percorrere a piedi detrminate strade, sono 15 anni che cammino di notte perchè non guido”


Laura De Dilectis, giovane psicologa clinica, mi racconta questa terrificante vicenda. «Quando ho appreso di Sarah ho capito che fosse necessario intervenire. Ho avuto spesso paura nel percorrere a piedi determinate strade, sono 15 anni che cammino di notte perché non guido. Rabbrividisco se penso a quante volte ho rischiato. Purtroppo la nostra società non garantisce alcune libertà fondamentali, come la sicurezza in strada. Se non c’è sicurezza, non c’è libertà. E la libertà che pretendo per me, adesso la pretendo per tutti. Non voglio essere coraggiosa, voglio essere libera».
Recentemente inserita dal Forbes Italia 2022 tra i 100 talenti under 30 nella categoria dedicata alle tematiche sociali, premiata all’evento Women of Europe Awards 2022 con il premio Woman For Business (assegnato alle personalità femminili impegnate ad aumentare la presenza e il coinvolgimento delle donne nelle questioni europee), lancia una campagna per la sicurezza in strada delle donne. «È una problematica mai affrontata, forse anche per colpa nostra perché abbiamo automatizzato la paura. Spesso sottovalutiamo i rischi o agiamo in nome di quella libertà di cui vorremmo disporre». Decide di sfruttare i social e la tecnologia per offrire supporto. Grazie alla compresenza di professioniste volontarie, crea il profilo Instagram DonneXstrada e utilizza, per la prima volta nel mondo, una videochiamata della durata del tragitto da percorrere con lo scopo di diminuire le probabilità di approcci indesiderati e, qualora avvengano, previo consenso, registrare e conservare la testimonianza dell’accaduto in caso di processo penale. Nelle stories della pagina IG ogni giorno c’è un box di prenotazione: si può scegliere tra una diretta pubblica o una videochiamata privata (adatta anche alle minorenni).

Nel primo anno di attività sono state accompagnate al sicuro oltre 900 persone. La pagina, attiva inizialmente su Roma, diviene virale in Italia in pochissimo tempo: dai primi 800 iscritti, in 4 giorni, raggiunge 90 mila follower. Attualmente ne conta 167 mila. Questo servizio si rivela fortemente necessario anche in altri Paesi europei come Germania, Austria e Svizzera. Seguirà un profilo IG internazionale parallelo: ViolaWalkHome. Un raro caso in cui un social è utilizzato per il sociale. «Il nostro obiettivo è far sapere alle persone che non sono sole. Dovremmo, però, smetterla di pensare che i vuoti istituzionali vengano coperti dai volontari e dalle associazioni no profit. Il nostro è un lavoro a tutti gli effetti che richiede tante ore al giorno, dovrebbe essere inteso e retribuito come tale. Se domani fossimo costrette a non fare più niente perché l’impegno toglie troppo tempo e spazio alla nostra professione primaria, tutto quello che abbiamo fatto finora svanirebbe in un secondo».
Laura, oggi, è presidente di DonneXstrada, diventato un’associazione no profit contro la violenza di genere e per la sicurezza in strada che conta circa 100 volontarie divise tra Italia ed estero, e CEO di ViolaWalkHome. Quest’ultima, intende trasformarsi in una start up innovativa che utilizzerà la tecnologia per migliorare il servizio di sicurezza e per comprendere il fenomeno della violenza di genere grazie alla raccolta dati. In merito a ciò, è già attivo un progetto pilota con l’Università di Berkeley, che offre un aiuto da un punto di vista scientifico.
È previsto lo sviluppo della app Viola che permetterà di video accompagnare le persone h24; chiamare le forze dell’ordine in caso di necessità; creare una mappatura delle strade individuando i punti meno sicuri; geolocalizzare le persone assistite; mandare notifiche a contatti sicuri; scegliere percorsi sicuri. Inoltre, è aperto il dialogo con le Ferrovie dello Stato per avviare il progetto anche nelle stazioni italiane, a partire da quella di Roma Termini.
Da ottobre 2022, in seguito a un’idea di Greta Martinez, studentessa del collettivo delle volontarie, sono stati stilati i Punti Viola, ovvero attività commerciali (edicole, farmacie, bar, centri estetici, etc.) con personale sensibilizzato e formato all’intervento in caso di molestie o violenze.

È prevista anche la formazione di conducenti di autobus e taxi, e alla creazione del taxi sospeso.
«Sì, esattamente come il caffè. Sarebbe un grande risultato, i cittadini si sentirebbero partecipanti attivi e aiuterebbero a sfavorire l’omertà urbana, diventando una sorta di pronto intervento a portata di mano».
La modernità è arrivata quasi ovunque: nella tecnologia, nei trasporti, nelle comunicazioni, nell’alimentazione. Ma i rapporti più civili tra i sessi sembrano essere ancora una conquista lontana. La violenza di genere non è solo l’aggressione fisica di un uomo contro una donna, ma include anche vessazioni psicologiche, ricatti economici, minacce, persecuzioni compiute da un uomo contro una donna in quanto donna.
«Quando non serviremo più, avremo vinto».
Grazie Laura e a voi tutte. Che possiate diventare un punto di riferimento e di partenza per un cambio di rotta significativo non solo dal punto di vista della violenza che cercate di debellare, ma anche quello educativo e culturale, con la speranza che possiate mantenere tutti i progetti e i sogni che avete. Che abbiamo.

Fragile, opulenta donna,
matrice del paradiso
sei un granello di colpa
anche agli occhi di Dio
malgrado le tue sante guerre
per l’emancipazione.
Spaccarono la tua bellezza
e rimane uno scheletro d’amore
che però grida ancora vendetta
e soltanto tu riesci
ancora a piangere,
poi ti volgi e vedi ancora i tuoi figli,
poi ti volti e non sai ancora dire
e taci meravigliata
e allora diventi grande come la terra
e innalzi il tuo canto d’amore.

A tutte le donne, Alda Merini