Comunità, Sostenibilità e Inclusione le parole chiave del Consorzio COOB
Si è svolta questa mattina, presso il Teatro delle Spiagge di Firenze l’assemblea aperta “I futuri possibili” promossa da COOB – Consorzio di cooperative sociali per l’inclusione lavorativa in collaborazione con Banca Etica.
«Costruire reti, prassi e linee comuni ci aiuta e vogliamo sfidare questo mondo. Abbiamo organizzato un’assemblea divisa in tre panel: il primo è stato “Comunità”, in cui si è parlato di modelli di rigenerazione urbana partecipata, comunità energetiche, cooperative di comunità e del progetto internazionale e pluriennale HEROES di cui COOB sarà partner tecnico – le parole delpresidente COOB Michele Vignali. Il secondo dedicato alla “Sostenibilità” e quindi la condivisione di progetti di inclusione lavorativa come NOMOS, vino NObile di MOntepulciano Sostenibile, la ciclofficina gestita dalla cooperativa sociale Il Melograno di Grosseto basata su Bike Economy e Mobilità Sostenibile e Rete Sociale Tributi, un’impresa sociale bresciana. Ultimo panel dedicato all’Inclusione, momento in cui sono stati protagonisti progetti di sviluppo della cooperativa Betadue di Arezzo, la Rete dei Centri Servizi Nessuno Escluso in Toscana ed il racconto della casa cinematografica sociale Poti Pictures, un progetto della cooperativa Il Cenacolo di Arezzo».
Tra i temi discussi, importante contributo sull’economia sostenibile di Francesca Matini di Banca Etica: «Siamo un istituto di credito libero, indipendente. Una banca cooperativa che lavora per l’interesse più alto: quello di tutti. Banca Etica ha una storia relativamente recente ma importante. È nata nel 1999, dal basso, da una colletta popolare di cittadini e organizzazioni. E in questi anni è cresciuta. Oggi possiamo parlare di Gruppo Banca etica presente con 21 filiali regionali su tutto il territorio nazionale italiano ed in Spagna con altre tre filiali. La nostra forza sono i nostri soci e clienti. Il nostro Istituto promuove uno uso responsabile del denaro. Sia lato investimenti che lato finanziamenti. Per noi sono rilevanti gli impatti ambientali e sociali che le attività economiche hanno sui territori. Il Credito ad impatto erogato dal nostro Istituto è circa il 50 % della nostra raccolta diretta. Un valore significativo, superiore alla media bancaria. Crediamo che un modello integrato di sviluppo, coesione sociale e tutela ambientale sia fondamentale per la nostra società».
L’assemblea si è conclusa con l’intervento dell’Assessora regionale alle Politiche Sociali Serena Spinelli: «Il Terzo Settore deve essere ambizioso e questo è un sollecito e sfida per le istituzioni. La complessità e diversità di linguaggi a volte è importante ma dobbiamo avere obiettivi comuni. Dobbiamo avere idea e modello di sviluppo. Un modello di sviluppo si deve basare sulla sostenibilità, economica collegata alla qualità della vita della persona, impatto ambientale, inclusione e capire come si garantiscono i diritti, accessibilità e visione unica di comunità. Dobbiamo continuare a chiedere insieme risorse, istituzione e terzo settore. Dobbiamo condividere buone pratiche e con chi fa più fatica a seguirci. Servizi sociali e centro per l’impiego si devono parlare e collaborare perché quelle persone poi entrano nel mondo del lavoro e non devono essere lasciati soli».
