Sollicciano, Giani: “La Toscana fa la sua parte. Lo Stato faccia la sua”

La reazione politica al suicidio in carcere

La Giunta regionale toscana ha esaminato la situazione dei penitenziari toscani dopo il suicidio di un ventenne a Sollicciano e le nuove denunce sulle condizioni del carcere fiorentino. Il presidente invierà una lettera al Ministro della Giustizia per chiedere interventi rapidi e concreti

“La Regione Toscana, nonostante non abbia competenze dirette, fa molto più della sua parte verso il sistema penitenziario. Ora è lo Stato che deve fare la sua intervenendo sulle strutture e assicurare condizioni di vita dignitose ai detenuti”. Lo ha detto oggi pomeriggio il presidente Eugenio Giani a Palazzo Strozzi Sacrati dove si è svolta la seduta straordinaria di giunta dedicata alla situazione dei penitenziari presenti sul territorio regionale, in seguito al suicidio di un ventenne nel carcere fiorentino di Sollicciano e della protesta di altri detenuti scoppiata alla notizia della morte del giovane.

Il presidente ha voluto fare il punto con i membri della giunta sull’insieme di azioni e misure che la Toscana mette in campo a favore del sistema penitenziario, “circa 34 milioni di euro all’anno”, e ha annunciato l’invio di una lettera al Ministro della Giustizia per chiedere interventi concreti e rapidi in particolare sulla struttura fiorentina. “É il momento – ha osservato Giani – in cui lo Stato deve farsi carico ed elaborare una visione e una strategia, pensando a una moderna struttura carceraria che assolva alle funzioni secondo i modi degni di un paese civile”.

Quanto alla discussione sulla demolizione o riqualificazione della casa circondariale di Firenze, Giani vede “più probabile una ristrutturazione” e sottolinea che “è importante prendere una decisione e mettere le risorse”, perché “se ne parla da anni, e occorre agire concretamente. La Toscana e Firenze non possono essere associati all’immagine di un territorio che non assicura condizioni di vita umane e rispettose della dignità”.

Riguardo ai 34 milioni di euro che la Regione stanzia ogni anno per il sistema penitenziario, Giani, dopo aver raccolto i dati forniti dagli assessorati, ha fornito maggiori dettagli: “Per aiutare lo Stato la Toscana mette a disposizione circa 13 milioni di euro in progetti che oggi vanno dai 3 milioni per la formazione che coinvolgono fino a 800 detenuti, ai 4 milioni per l’efficientamento energetico del complesso detentivo fiorentino, alle risorse per il polo universitario penitenziario, ai servizi sociali, fino alle iniziative culturali, come ad esempio la storica eccellenza del teatro in carcere a Volterra”.

Ma non solo. “A questi 13 milioni – ha chiarito il presidente – vanno aggiunti quelli garantiti  nell’ambito del sistema sanitario regionale per assicurare medici, specialisti, ambulatori, prevenzione, e in generale i Lea, i livelli essenziali di assistenza, per i detenuti”. “Sono circa 21 milioni, di cui solo 9 provengono dalla ripartizione del Fondo sanitario nazionale, il resto vengono attinti dal bilancio regionale”, ha proseguito il presidente.

“Nell’insieme – ha concluso Giani – si tratta cifre ingenti che non facciamo mai mancare e destiniamo come precisa scelta politica”.