Sono una cooperatrice sociale di inserimento lavorativo. Lo specifico per esteso perché credo di essere una cosa ben particolare. Ma mi piacerebbe un giorno poter smettere di dover fare questa specifica, significherebbe aver contribuito così bene a che tutti i valori della nostra carta fossero patrimonio reale delle nostre cooperative (le nostre prime comunità), tanto da non essere più necessaria la nostra esistenza in qualità di luogo “speciale” dove trovare lo spazio per reinserirsi al lavoro.
La nostra carta dei valori è un riassunto perfetto di tutto ciò che in me e nei miei colleghi e compagni di viaggio scatena quella passione e quell’amore per il nostro lavoro. Sono convinta che il punto chiave sia toglierci di dosso una specie di timore o imbarazzo nel dirli e poi ridirli, e poi ancora dirli e raccontarli di nuovo.
Ad un certo punto mi è sembrato che dovendo affrontare le prime sfide dello scollamento dalla politica ci si sia fiondati a capofitto nella rincorsa dell’”imprenditorialità delle nostre aziende”, mettendo tutto il resto in secondo piano.
Ora proviamo a fare uno sforzo, partendo dalle aziende che abbiamo, proviamo a guardare al futuro, un futuro sostenibile nel lungo periodo economicamente, socialmente, ambientalmente, che vada a braccetto con quello che più ci rende speciali: i nostri valori. Dobbiamo però essere disposti a farlo “per davvero”. Sono convinta che su questo dovremmo imparare a non transigere, a non ammettere deviazioni, o almeno ad allenarci a riconoscerle e correggerle (i principi sono belli e splendidi, noi siamo solo comuni mortali).
Le nostre parole chiave sono libertà, democrazia, onestà. E poi altre ancora come responsabilità, pari opportunità, equità, giustizia sociale, rispetto, trasparenza. intergenerazionalità.
Qualche tempo fa SocioLab ha prodotto un documento, facendo lavorare insieme giovani esperti e meno esperti (ma tutti giovani), l’hanno chiamato il manifesto della partecipazione giovanile. Danno risposte alle domande: a quali condizioni è vera partecipazione? Quando c’è autodeterminazione, dicono, quando cambia qualcosa, quando si creano nuovi spazi di espressione, quando ci sono trasparenza e fiducia, quando c’è una dimensione collettiva. E ancora: quali attitudini e comportamenti incoraggiano la partecipazione delle persone giovani? L’accoglienza della diversità, l’accettazione di nuovi modelli di leadership (quelli che sono andati bene finora probabilmente non sono più adatti oggi), la valorizzazione dell’intergenerazionalità.
Noi non riusciamo benissimo ad attrarre e mantenere nelle nostre cooperative i giovani, ci siamo detti spesso per esempio che il problema fosse legato ai soldi (la corretta remunerazione: credo che questo sia un problema, ma non esclusivo dei giovani). Mi pare invece che, quando glielo chiediamo emerga altro, molto altro. Emerge tutto ciò che abbiamo, che forse dobbiamo rilucidare ma che abbiamo lì, proprio dentro le nostre cooperative (nel caso in cui non ci fosse, facciamocene una ragione, va costruito o ricostruito e alla svelta): è il nostro principio della “porta aperta” che ci rende permeabili e accoglienti, è la nostra meravigliosa capacità di funzionare democraticamente, la nostra formidabile capacità di tenere insieme e valorizzare le differenze e le potenzialità di tutti e tutte noi.
E allora dobbiamo essere coerenti, dobbiamo agire e mostrarci secondo i nostri principi e valori, parlare bene e razzolare meglio. Sono convinta che sia la strada giusta per diventare estremamente attraenti, irresistibilmente attraenti. I principi ce li abbiamo, la loro messa in atto quotidiana è sicuramente la strada per far innamorare ed appassionare tutti, giovani e meno giovani, a lungo.
Dagli ideali alla pratica: come si mettono a terra i valori di democrazia, cooperazione e partecipazione?
Ci possono essere sicuramente infinite strade, quelle che trovo fattibili e che auspico possano essere organizzate sono sicuramente dei laboratori periodici incentrati sui valori cooperativi, con un focus particolare sull’intergenerazionalità e l’inclusione, possono essere spazi per la condivisione di esperienze, lo sviluppo di competenze specifiche (come la leadership inclusiva e le tecniche di comunicazione efficace) e la discussione su come i valori cooperativi possono essere applicati in contesti lavorativi quotidiani. Una Piattaforma di Collaborazione Online potrebbe essere dedicata alla collaborazione e allo scambio di idee tra i membri delle diverse cooperative, uno spazio virtuale che può funzionare come un forum per proporre progetti, cercare supporto per iniziative, condividere risorse educative sulle pratiche cooperative e promuovere opportunità di formazione.
L’avvio di programmi di mentorship e scambio di ruoli che colleghi membri più esperti con giovani cooperativi, per facilitare lo scambio di conoscenze e esperienze.
Inoltre uno strumento che già esiste e che può essere valorizzato e sostanziato è il Report Annuale di Impatto, che ci deve permettere di misurare e comunicare l’impatto sociale, economico e ambientale delle cooperative.