Chiara è nata a Serravalle (Bibbiena, Arezzo) e conosce a memoria le luci e i profumi di questo borgo, 150 anime disseminate tra i boschi di questa parte di Casentino. Giovane madre e giovane imprenditrice, conosce bene le difficoltà del vivere nelle “terre alte”: pochi servizi, tanta strada e tante curve da fare per raggiungere “la civiltà”, ma tanta pace, condita dai profumi della natura e dalle carezze del silenzio. È per questo che quando un anno e mezzo fa l’unica bottega del borgo stava chiudendo i battenti ha deciso di non darsi per vinta e rilevarla. E pensare che a 40 anni con un agriturismo da portare avanti e due figli, il lavoro non gli mancava di certo… poco male. Non se l’è sentita di non tentare il salvataggio del piccolo bar ristoro, unico esercizio commerciale del paese, centro di riferimento per tutti gli abitanti, prezioso crocevia della socialità per tutta la zona. Un progetto che però non è solo il suo, ma di un’intera comunità che ama profondamente la montagna, la conosce e la rispetta nella sua maestosità e nella ricchezza che sa donare a chi la abita. Conta certo essere lì, dentro al Parco nazionale delle foreste casentinesi Monte Falterona e Campigna, conta certo essere a due chilometri da Camaldoli, il monastero che attira gente da tutto il mondo, ma non è quello. È proprio lei, la montagna, con i suoi verdi alberi, i suoi panorami, le nebbie, i tappeti di foglie variopinte del sottobosco, le nevi, i suoi abitanti. Gente vera.
Come la figlia Elisa di 22 anni e Michela Martini, qualche anno in più di Chiara, che hanno deciso di fare parte del progetto rivitalizzando il negozio di alimentari polifunzionale. Un piccolo grande sogno che partendo dal cuore di tre giovani donne, si allarga a tutta una comunità mostrando che vivere in montagna è ancora possibile. E bello. Certo non sarebbe stato possibile senza l’adesione ai Patti di Comunità previsti dal progetto della Regione Toscana I Custodi della Montagna. Per la comunità infatti, ma anche per i tanti amanti delle escursioni che frequentano la zona, Chiara e la famiglia hanno in custodia la strada comunale che conduce al paese e il campetto sportivo, molto frequentato dai giovani della vallata soprattutto nel periodo estivo. A occuparsene è Vittorio, il marito di Chiara, un taglialegna. “Vivere in montagna non è facile, abbiamo bisogno di servizi e attenzioni specifiche – racconta Chiara – ma io qui ci sono nata, sono posti che adoro e insieme agli altri ci siamo resi conto che se non facevamo qualcosa noi, nessun altro sarebbe potuto intervenire. Cerchiamo di contribuire a mantenere viva la comunità, offrendo un servizio apprezzato sia dai più anziani, magari senza macchina e che dai giovani, e non sono pochi, che vivono in questa zona”.
Amo ascoltare, osservare, capire e raccontare