Peter e Rita con i loro due bambini Johannes e Gregor erano partiti da Stoccarda nel 1994. Un viaggio lungo e romantico alla ricerca di culture e comunità. Un po’ hippies ed un po’ pionieri. Sicuramente una delle mete il Chiantishire, dove avrebbero potuto trovare lavoro nelle grandi fattorie del vino e del benessere. Si fermarono invece in un piccolo agglomerato di case del Comune di Cavriglia. E anno dopo dopo anno, si videro stabilizzati e contaminati con la gente di quel Comune. Rita continua a dare una mano alle signore più anziane del paese e Peter, ancora con i lunghi capelli, oramai tutti bianchi, fa innesti e pota olivi e viti. Johannes lavora in Germania. Gregor no, lui è rimasto in Toscana ed ha anche frequentato a Firenze l’eccellente centro Trisomia 21 che, aiutato anche dalla Regione Toscana, si impegna ad offrire ai ragazzi affetti dalla sindrome di down e ai loro genitori risposte e supporti medici e sociali durante tutto il processo evolutivo. L’obiettivo, se presi in carico in tenera età, è inserirli ed integrarli nella società. Si, perché Gregor Kostantin Wunshe, che oggi ha poco più di trenta anni, è affetto da quella sindrome, ma vive da tempo una vita per quanto possibile normale, in autonomia assistita. Abita a Terranuova Bracciolini in una casa con altri amici, seguito da alcuni educatori che riducono gradualmente la loro presenza in base alle autonomie che i ragazzi acquisiscono. Gregor è un ragazzo esemplare, determinato, volitivo e simpatico. Un vero burlone, dicono in casa! Proprio una fantastica alchimia teutonicotoscana. Secondo Trisomia 21 “Non si arriva alla vita indipendente se non c’è un “permesso di crescita” da parte della famiglia e un coinvolgimento attivo della comunità nei processi educativi che fanno evolvere la persona. La famiglia è l’elemento cardine che permette o meno l’autonomia del figlio, che gli può concedere il suo spazio di pensiero per poter diventare una persona adulta”. Al merito tutto suo ed all’affetto di Rita e Peter, Gregor ha aggiunto un incontro raro e fortunato, quello con Andrea Manetti, imprenditore sensibile che ha offerto a Gregor e ad altri ragazzi svantaggiati la possibilità di imparare un mestiere e magari trovare un posto di lavoro. Gregor ce l’ha fatta e ha ricevuto dalla Illy, anche l’attestato di barman professionista. Adesso lo si può trovare al Caffè Paradiso, uscita Autostrada Valdarno, pronto a farvi un buon caffè. Ogni tanto pure alla Salus, soffia e pedala come fosse Pantani sulle tre cime di Lavaredo. Sono le sue specialità, come quelle di un territorio quando, mettendo insieme persone e istituzioni, riesce davvero a fare comunità, non mettendo confini nemmeno al viaggio di chi sembra un passo indietro. Solo pause per un buon caffè o per una sana pedalata.
Gregor, fantastica alchimia teutonicotoscana
I traguardi di chi sembra un passo indietro