Ecomondo spinge la transizione ecologica

Dalla decarbonizzazione al compostaggio, ciascuno di noi può contribuire all’economia circolare e alla sostenibilità

di Sara Grifoni*

Si sono conclusi ormai da qualche giorno gli Stati Generali della Green Economy a Ecomondo a Rimini, con un grande successo di pubblico in presenza e interazioni social: due giorni con oltre 1.500 partecipanti e 100 relatori, più di un migliaio di contatti con l’hashtag #statigreen2023.

In un quadro in cui permangono significative difficoltà e ritardi per la green economy italiana, l’ampia partecipazione al dibattito degli Stati Generali della Green Economy evidenzia il potenziale di crescita dell’economia verde, che continua a mostrare segnali promettenti sia nel campo della decarbonizzazione dell’economia sia per la circolarità.

Decarbonizzare conviene, questo uno dei fili conduttori della fiera. Dalla bioeconomia rigenerativa alla blue economy, dalla valorizzazione dei rifiuti come risorsa al ripristino dei suoli, passando per le bioenergie al monitoraggio ambientale: da questa edizione di Ecomondo, arriva un segnale chiaro, le tecnologie per la circolarità sono pronte per rigenerare gli ecosistemi e profittevoli.

Ecomondo spinge quindi verso la transizione ecologica, che è diventata una questione di competitività economica. Si è parlato di molte attività economicamente convenienti che possono essere intraprese per ridurre i costi e aumentare i benefici. Secondo uno studio eseguito da RSE e Confindustria, l’attuazione in Italia del pacchetto europeo Fit for 55 per la decarbonizzazione al 2030 comporterebbe, in 10 anni un risparmio di costi, per il solo settore energia, di ben 66 miliardi con maggiori entrate per lo Stato di ben 529,5 miliardi.

Ma per puntare a una vera decarbonizzazione sostenibile i materiali dovranno essere inseriti in un’ottica circolare. In questo quadro il nuovo PNIEC (Piani Nazionali Energia e Clima) italiano è solo il punto di partenza attraverso il quale si definiscono i percorsi per una piena decarbonizzazione del sistema Italia.

A questo proposito si inserisce perfettamente il processo di ottenimento del compost, tema affrontato nelle varie agorà della fiera. Il riciclo dei rifiuti, ci riguarda forse in maniera più quotidiana tutti e più da vicino.

Come si incontrano decarbonizzazione e compostaggio?

Il principale vantaggio del compostaggio, tanto a livello casalingo quanto a livello industriale, è il suo ruolo fondamentale all’interno dell’economia circolare. La frazione umida, composta da sostanze organiche che tendono a degradarsi ed emettere gas e liquidi, rappresenta una problematica per l’emissione di gas serra e la generazione di percolato, un liquido potenzialmente inquinante per il terreno e le falde acquifere. Al contrario, però, se raccolta e trattata correttamente, rappresenta una risorsa per ottenere fertilizzante sottoforma di compost ed energia rinnovabile sottoforma di biogas.

Il processo di trasformazione della frazione umida in compost converte la prima da rifiuto a risorsa. Il rifiuto organico, infatti, non è più un materiale di scarto, ma materia prima che dà vita a nuovi cicli produttivi. Il punto di partenza è una corretta raccolta differenziata, che ci riguarda da vicino e in cui ciascun cittadino può fare la propria parte, mettere in pratica ogni giorno la propria azione virtuosa.

Il risultato del processo di compostaggio è un prodotto di ottima qualità, perché ricco di sostanze organiche ed elementi nutritivi, impiegato nel settore dell’agricoltura, sia nelle coltivazioni florovivaistiche, sia nei terreni destinati alle colture alimentari. In questo secondo caso, dunque, i cibi consumati “nascono” dagli scarti organici convertiti in compost, chiudendo il cerchio e ricominciandone uno nuovo. Infine, tra i vantaggi del compostaggio troviamo l’assenza di emissioni nocive nell’atmosfera, il recupero (seppur parziale) dei rifiuti.

Anche questo un primo passo, per parlare e agire nella sostenibilità.

*Assessora politiche sociali, giovanili e istruzione Comune di Terranuova Bracciolini