Un muro di inclusività

Matite e pennelli per tutte le età

Bambini e ragazzi con disabilità che disegnano insieme. Una storia che vede i bambini della scuola elementare “Il gabbiano” di Centoia interagire con i ragazzi del Centro comunale L’Arca di Monte San Savino per riqualificare un piccolo casolare accanto all’edificio scolastico.
«La cooperativa L’Arca 1 in collaborazione con il Comune di Monte San Savino fanno da sempre progetti che riguardano vari ambiti ma tutti quanti con un filone comune: l’inclusione. Cerchiamo di trovare una collaborazione per favorire poi l’integrazione nel mondo che circonda questi ragazzi. Proprio per questo un paio di anni fa è nato questo progetto». A parlare è Cristina Del Novanta, responsabile del centro e presidente della Pro Loco di Centoia, nonché cooperatrice de L’Arca 1, cooperativa interna al Consorzio COMARS che lavora da anni in progetti di inclusione su tutto il territorio della Valdichiana.
I nove ragazzi del centro fin dall’anno scorso si sono cimentati in esperienze “lavorative” importanti per loro, come servire alla festa paesana di Centoia in cui hanno lavorato al bar, fatto i camerieri e persino cucinato pizze ma non solo: «Hanno inizialmente realizzato opere artistiche per una mostra fotografica e nella prima serata della festa erano tra il personale volontario. Sono donne e uomini di diverse età, estrazione sociale e provenienti da città e paesi diversi. Vogliamo valorizzare il loro tempo, la loro vita. Vogliamo che ciò che facciano sia utile e non mero tempo da trascorrere: cameriere Massimo, cameriere Taku, Daniele al bar, Guglielmo il pizzaiolo e poi Laura, Maurizio, Andrea, Claudio e Luca». La cura delle persone, la cura dell’ambiente, la cura del “bello”. La casetta, di proprietà della Curia in comodato d’uso alla Pro Loco, è dove vengono riposte tutte le attrezzature della festa ed essendo accanto alla scuola il progetto è nato: «Mescolare persone e colori è stato un po’ il senso di interazione che volevamo esprimere: bambini e ragazzi con disabilità che insieme trasformano una piccola casetta da crisalide a farfalla. L’interazione tra di loro è stata bellissima perché molti bambini facevano domande ma non sempre ricevevano risposte e questo li rendeva molto curiosi ed a volte anche buffi… ecco quindi che siamo arrivati ai disegni, specialmente infantili, sagome di alberi, bambini, colline in qui la fantasia e l’utilizzo fantasioso dei colori doveva ed ha reso lo stabile una coloratissima testimonianza di come questa collaborazione e progetto abbia socialmente funzionato».

“Mescolare persone e colori è stato un po’ il senso di interazione che volevamo esprimere”

Questo progetto è stato possibile grazie anche ad una partecipazione economica del Comune di Cortona: il finanziamento è avvenuto grazie alla vittoria di mille euro per la partecipazione al Premio “Nicola Lo Gatto”, istituito dall’UNPLI Toscana dove vengono premiate con un contributo economico, le attività svolte dalle Pro Loco su progetti che prevedano lo sviluppo di buone pratiche per il coinvolgimento dei giovani e della comunità. «Siamo arrivati in finale con altre dieci Pro Loco e speriamo di vincere i tremila euro finali cosicché si possano reinvestire in ulteriori progetti di questo genere. Questo progetto, quindi, ci ha visto protagonisti, e per questo devo anche ringraziare il mio collega Andrea Filippi per l’organizzazione e il lavoro svolto. Grazie al centro, alla cooperativa, al consorzio COMARS, alla scuola che fa parte dell’Istituto comprensivo Cortona 2 ed il Comune di Cortona abbiamo permesso a bambini e ragazzi disabili di passare mattinate sì diverse, ma con una valenza sociale ed educativa importante».
Dipingere una casetta non è sicuramente nulla di rivoluzionario, ma quando un muro diventa motivo di inclusività e non il contrario, vuole dire che queste realtà è fondamentale che esistano.